lunedì 27 ottobre 2014

"La sagra" di McDonald's

Se c'è qualcosa che non conosce crisi nel nostro paese è il fenomeno delle sagre. Ormai siamo alla lotta/concorrenza senza quartiere, persino nelle denominazioni secredenti fantasiose di queste manifestazioni paesane. Una tregua sembra di solito giungere durante la stagione invernale, ed ecco che allora, con tempismo perfetto, arriva per i nostalgici delle tavolate scomode e delle posate in plastica il panino "La sagra" di McDonald. L'operazione è quasi tutta nel naming e nel prodotto, oltre che nel time-to-market. Il risultato è un panino che esula dalle classiche "forme" e ingredienti del colosso della M gialla e che vorrebbe far venire l'acquolina in bocca all'italico palato. Sono note le difficoltà di McDonald di incontrare certi gusti del palato italiano e allora, obbedienti alla formuletta del think global act local ecco arrivare, dopo il panino McItaly di cui abbiamo già parlato qui, il più casereccio panino "La sagra". Anziché fare come tanti ristoratori che si lamentano della concorrenza non sempre paritaria delle sagre, la multinazionale di Oak Brook ha pensato di non lamentarsi, ma semplicemente di impossessarsi e di trasformare in brand il concetto di "sagra" tanto amato dagli italiani. Al di là degli ingredienti e del panino-brand-risultante, riconoscerete che buona parte di questa operazione sta tutta nel naming.

lunedì 20 ottobre 2014

SAP. Ci sono acronimi e acronimi

Ho già espresso perplessità per gli acronimi che diventano brand name (a dire il vero soprattutto perplessità per il loro furoreggiare in ambito museale). A tutti è nota la multinazionale del software SAP. Ecco un acronimo che in realtà, in inglese, ha pure accezioni molto positive come "linfa". Per quanto riguarda la gestione del brand name ad un livello internazionale ci si è preoccupati, più che altro, di preservare una leggibilità dell'acronimo in almeno altre due lingue, italiano e inglese. Ecco infatti cosa recita la pagina di Wikipedia con riferimento al nome:

L'acronimo SAP significa "Systeme, Anwendungen, Produkte in der Datenverarbeitung". La leggibilità dell'acronimo è possibile in altre due lingue: quella inglese in quanto corrisponde a "Systems, Applications and Products in data processing" e italiana "Sistemi, Applicazioni e Prodotti nell'elaborazione dati".

domenica 12 ottobre 2014

Ancora sul naming delle collane editoriali

Durante il convegno dedicato al poeta Andrea Zanzotto conclusosi oggi si è ricordato un episodio di ambito prettamente editoriale. Si trattava di una lettera nella quale il poeta si lamentava e prendeva decisamente le distanze dall'eventualità di essere inserito all'interno di una collana mondadoriana che doveva prendere la denominazione di "Sibilla" (o "Sibille", chiedo scusa ma non ricordo esattamente). Il plurale o singolare in questo nostro contesto, per stavolta, poco contano. Interessa di più mostrare un paio di aspetti: il costrutto di collana e il problema legato ai nomi delle collane editoriali come principali strumenti di creazione di identità e marchio e, in seconda battuta, l'attenzione posta dagli autori ai contenitori delle loro opere/prodotti di ingegno. Nella fattispecie Zanzotto, all'epoca in odor di postermetismo e intenzionato a prendere le distanze da quella stagione poetica e soprattutto da quel percepito, di certo non gradiva l'inserimento di una propria opera all'interno di una collana dal naming particolarmente ermetico. Insomma, neanche l'editoria-brand è un invenzione degli ultimi decenni e si può dire che in questi ultimi tempi ha provato solo a perfezionarsi. E pure gli autori hanno sempre saputo questo.

domenica 5 ottobre 2014

Reset di Vigorsol: un nome che cerca di spostare il solito posizionamento dei chewing gum

Torniamo a parlare di un concetto fondamentale come quello di posizionamento e, ovviamente, di naming e posizionamento. Siamo abituati da anni a chewing gum che coi loro nomi, il packaging e la comunicazione pubblicitaria ricercano un posizionamento nei territori della freschezza. Alito e bocca freschi sono pertanto immagini e quindi posizionamenti ricercati e per tanti versi abusati, fino agli esiti parossistici ma anche simpatici di certi spot televisivi. Se però Vigorsol opta per un nome come Reset significa forse che tale posizionamento non è più desiderabile come un tempo. A dire il vero, come si ricava dall'immagine della confezione qui accanto, non è del tutto vero, dato che di freschezza si continua a scrivere. Eppure un nome come Reset sembra spingersi oltre, verso un territorio estremo di pulizia e purezza attorno al quale il consumo di chewing gum sta cercando di costruire le basi del suo successo a venire, quasi a marcare un bisogno inconscio di resettare e mondare bocca e altre cavità dopo il passaggio del bolo.