lunedì 24 febbraio 2014

Il verbal branding di Salomon: è l'ora del City Trail

Durante l'ultima fiera ISPO di Monaco, che ogni anno bene o male visito, notavo che Salomon, azienda leader negli sport di montagna, ha registrato l'espressione "City Trail". La mossa è normale, logica, anche se non frequente nel settore degli articoli sportivi. Da leader, inventore e principale propulsore del trail running, ovvero del principale trend degli sport di montagna, Salomon ha pensato alla normale evoluzione del suo mercato. E quindi ha previsto un'espansione (e una collezioni di prodotti) che semplicemente scende di quota e guarda alla corsa di pianura e città, un territorio ricco che tuttavia è presidiato da decenni, per quel che riguarda le calzature, da marchi del calibro di Asics, Mizuno, New Balance, Saucony, Brooks, Adidas e Nike. Di qui suppongo provenga l'espressione City Trail, mutuata dal "trail running" e dalla fortuna di quest'espressione. Non ultimo c'è pure un evento, sponsorizzato dall'azienda di Annecy, che porta il nome di City Trail Milano.

lunedì 17 febbraio 2014

La stampante Toshiba che ripulisce i fogli. Quale il nome? "e-STUDIO 306LP/RD30"

A quanto sembra si presenta come un prodotto rivoluzionario. Mi riferisco a questa stampante di Toshiba che è in grado di rimuovere testo e immagini da fogli stampati grazie a uno speciale sistema di cancellatura e di creare così nuove risme di carta bianca pronta all'uso, a partire da fogli altrimenti destinati al cestino o ad altri usi più o meno creativi. Ovviamente ha anche altre funzioni, ma questa funzione diventa altamente caratterizzante. E naturalmente l'aspetto "eco-friendly" balza subito all'occhio e il contenuto di innovazione di questo prodotto (che non mi pare già in vendita nel mercato italiano) è fuor di dubbio. In questo blog mi occupo di nomi e naming. Il prodotto nella scheda tecnica prende il nome di "e-STUDIO 306LP/RD30". Quando ho cercato e trovato il nome ho un po' strabuzzato gli occhi. Mi chiedo se sarà davvero questo il nome definitivo del prodotto. Un prodotto così innovativo merita un nome innovativo, facile da ricordare. Altrimenti in tutto il mondo ognuno si sbizzarrirà a chiamarlo come vuole, visto che questa stampante pare destinata a creare una nuova "category". La regola che possiamo ricavare è molto semplice: un prodotto dall'alto contenuto di innovazione merita sempre naming innovativi, che posizionino, possibilmente facili da memorizzare. Tutte le operazioni di naming dovrebbero seguire questa regola, ma i prodotti innovativi forse ancor di più.


lunedì 10 febbraio 2014

Le regole del buon naming valgono anche nel B2B, non solo nel B2C


Un naming azzeccato ed efficace può rivelarsi utile anche per aziende che vendono ad altre aziende (B2B) e non solo per aziende che vendono ai cosiddetti consumatori finali (B2C). Ovviamente le operazioni di naming balzano solitamente all’occhio nel B2C, laddove hanno solitamente maggior respiro e importanza strategica. Tuttavia, niente e nessuno ci vieta di affermare che anche le aziende che vendono i propri prodotti e servizi ad altre aziende possono e dovrebbero perseguire una certa attenzione alle loro strategie di naming e nomenclature di linea o gamma. In fin dei conti, non è sbagliato declinare il branding in ottica B2B e se un nome favorisce la creazione di un marchio, la sua memorabilità e la buona reputazione in ambito B2B, tutto ciò può favorirne il successo e - chi può dirlo - forse anche operazioni e allargamenti/stretching al B2C.

Pensiamo ad esempio al mondo degli asciugamani elettrici che si trovano negli ambienti come spogliatoi o in Autogrill. L'azienda Fumagalli Componenti con il suo noto asciugamani denominato Magnum si è subito "impossessata" di un posizionamento che fa della potenza e dell'efficacia dei propri asciugamani/asciugacapelli il punto distintivo (la promessa del naming è supportata da un getto d'aria potente).Non so se possa rientrare nei piani dell'azienda, ma forse ormai "Magnum" è un brand a tutto tondo anche presso un ipotetico consumatore finale e chissà se funzionerebbe un phon ad uso domestico con quel brand. A prescindere da queste divagazioni, resta il fatto che comunque intanto Magnum "si è fatto il nome" in ambiente B2B.

lunedì 3 febbraio 2014

Si occupa di naming il numero di febbraio di Millionaire

Era forse inevitabile che una rivista che dà così tanto spazio al "mettersi in proprio" non si occupasse prima o poi di naming (altro discorso è se ora come ora il nostro paese, da un punto di vista di rilancio economico, abbia bisogno di nuove partite iva o piuttosto di ben altro, ma il discorso si allungherebbe troppo e questa non è la sede giusta per parlarne). Ed è così che per la cura di Maria Spezia potrete trovare nel numero di febbraio di Millionaire una sorta di speciale a doppia pagina sul naming, intervallato da spezzoni di intervista a chi vi scrive, a Béatrice Ferrari (ricordo che qui trovate sempre la sua intervista) e ad altri guru americani del marketing e del naming che potranno incuriosirvi con i loro tips.