lunedì 23 luglio 2018

FICO, fabbrica italiana contadina a Bologna

FICO è un acronimo e fino a qui non c'è molto di nuovo: gli acronimi furoreggiano, non solo nel mondo dei musei d'arte. Chiaramente è un po' più di un acronimo, perché "fico" sta sia per l'esclamazione educata e ripulita per dire "bello, gagliardo", sia per il frutto raffigurato nel logo qui accanto, frutto con un forte portato simbolico e divenuto quasi sinonimo di lusso. Di cosa parliamo oggi? Andando nel dettaglio dell'acronimo scopriamo che parliamo di Fabbrica Italiana Contadina di Bologna, il più grande centro commerciale o parco a tema dedicato al cibo, sorto nella zona dell'ex CAAB, Centro Agro Alimentare di Bologna. Da centro agroalimentare al più grande parco agroalimentare del mondo, con la peculiarità di un naming che unisce inequivocabilmente due mondi e due immaginari, quello della fabbrica e quello del contado, nel nome di un frutto. Il concept e la gestione del parco hanno già fatto molto discutere, ma questi aspetti interessano poco un blog sul naming. Certo per noi è che l'espressione che l'acronimo-naming sintetizza è quantomeno bizzarra. 

martedì 17 luglio 2018

Esselunga, straordinario quotidiano. Altri appunti di verbal branding

Abbiamo sempre parlato di verbal branding come sfera molto vicina al naming. Con verbal branding intendiamo infatti tutti i dispositivi "verbali" di comunicazione di una marca (nome, payoff, campi semantici a cui fa riferimento, storia della sua lingua ecc.). Ad esempio se pensiamo alla marca di yogurt Müller sappiamo che dal punto di vista del verbal branding ha sempre sostato nei territori del piacere, della seduzione e con evidenti allusioni alla sfera dell'amore anche carnale. Tra gli esempi di verbal branding più efficaci registrati, mi sembra che Esselunga possa dirsi in una posizione di spicco. La catena della grande distribuzione, con il suo payoff "Straordinario quotidiano" unisce in un ossimoro e nel contrasto di due aggettivi/sostantivi intercambiabili la quotidianità dell'atto del comprare e del consumo e la straordinarietà dell'assortimento e dell'offerta. Non è facile sintetizzare in un'espressione così efficace un universo di valori che l'insegna intende occupare e medianti i quali vuole posizionarsi nella testa dei consumatori. 

lunedì 2 luglio 2018

Iliad, nome nuovo per il mercato italiano

Iliad, società francese operativa nel settore delle telecomunicazioni, non è certo una realtà nuova. Ha già quasi trent'anni di vita. Certo per il pubblico italiano che vede ora gli spot in televisione il nome può suonare nuovo. E in questo periodo dove si moltiplicano le schede SIM attivate da questo nuovo operatore, vale la pena fare qualche considerazione su questo naming davvero interessante. Interessante perché rimanda alla parola inglese per "Iliade", certo, ma anche per una sonorità liquida e luminosa confermata e "bloccata" dalla lettera "d" finale. Appare come naming che non presta il fianco a mispelling e questo fatto è fondamentale nell'ottica di esportazione di un brand, scenario che come vediamo si sta verificando in questi giorni. Insomma, Iliad appare come un naming foneticamente molto interessante e persino coraggioso dal punto di vista semantico, se consideriamo che tra i vari significati della parola si registra anche nei dizionari inglesi "a long series of woes and travails".