martedì 16 ottobre 2018

L'Accademia della Crusca fa il naming della nuova astronomia

Le scienze si trovano assai frequentemente davanti alla necessità di nominare quello che scoprono o quello che diventano. Si tratta di un momento delicato, che meriterebbe uno studio a parte, perché davvero si potrebbero scoprire modi e consuetudini del nominare che aiutano a illuminare lo stesso percorso della scienza. Il naming nelle scienze non è insomma così irrilevante e la stessa filosofia del linguaggio si interroga su aspetti sostanzialmente afferenti a questa sfera di discorsi. Nel secolo scorso, ad esempio, il proliferare di particelle scoperte dalla fisica fece sì che talvolta fosse difficile persino per gli stessi scienziati ricordare il nome di tutte. Diverso - e lungimirante - è il caso dell'Istitituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) che, come leggiamo in questo articolo di Ansa, ha interpellato l'Accademia della Crusca per trovare un nome corretto alla cosiddetta "nuova astronomia". Se finora era stata chiamata "astronomia multimessaggero" o "multi-messaggio", calco dall'espressione inglese "multimessenger astronomy", ora la versione scelta dall'Accademia della Crusca è quella al femminile, ossia "astronomia multimessaggera": piccolo intervento ma grande torsione e spostamento di visione che dimostrano senso della lingua e dell'incarico conferito. Non sempre a un incarico si deve rispondere con proposte strabilianti (succede questo anche con i restyling di certi loghi, se ci pensiamo bene). Del resto, in fin dei conti, "astronomia" è sostantivo femminile. Il motivo dell'operazione è anche legato alle ricorrenze: un anno fa si registrava la nascita della nuova astronomia "con l'annuncio di una collisione fra due stelle di neutroni, gli oggetti più densi dell'universo, osservata con una combinazione di onde gravitazionali e fotoni" ossia un'astronomia che si fonda su osservazione e interpretazione coordinata di diversi tipi di segnali "messaggeri". Il nuovo nome italiano arriva col primo anniversario: buon compleanno.

martedì 9 ottobre 2018

Il nome del ghiacciolo "Pirulo"

Lo so, l'estate è passata e con lei anche il tempo dei ghiaccioli. Però l'altro giorno, davanti a quei cartelli in metallo coi gelati che si trovano appesi fuori dai bar, mi è venuto da riflettere attorno al nome "Pirulo", lo stecco-ghiacciolo di Motta/Nestlé. Mi sembra che la parola "pirulo" sia ancora in uso nella regione in cui abito per identificare un oggetto non meglio identificato che ricorda, nella forma stretta e lunga, il ghiacciolo ritratto qui a lato. Forse quando ero piccolo mia zia usava questa parola o una molto simile per indicare il "pisellino" o un protuberanza stretta e lunga, ma non ricordo bene. Mi domandavo innanzitutto se "pirulo" è parola almeno vagamente italiana. Il dizionario Garzanti online mi avvisa che "pirolo", non "pirulo", può significare "1. (region. sett.) piccola manopola, levetta ecc. per azionare o regolare un congegno; 2. (region. sett.) piolo; 3. (mus.) bischero dim. pirolino". La "u" al posto della "o" fa simpatia? Ricorda Sbirulino? Ho fatto altre ricerche. Ad esempio il dizionario spagnolo alla voce "pirulí" parla di "lecca lecca". Siamo in zona: ghiaccioli e lecca lecca si assomigliano. In altri dizionari online, dove si ricordano anche slang e significati gergali, "pirulo" sembra prendere significati più vicini a quello che le mie tracce di memoria, perlopiù dialettali, richiamavano. Insomma, è curioso perdersi anche in queste incertezze tra naming, lingue e dialetti.

martedì 2 ottobre 2018

Il naming PHYD per The Adecco Group Italy: tra PHYSICAL e DIGITAL

Di Francesca Melli, BRAND ANGEL e del relativo operato nell'ambito del verbal branding e del naming abbiamo già parlato in un'intervista di qualche tempo fa. Oggi Francesca mi manda questo interessante comunicato che riporto in seguito. Illustra un recentissimo lavoro di naming e identità visiva per una piattaforma ideata da The Adecco Group Italy in partnership con Microsoft. Buona lettura.

Comunicato stampa

LA SFIDA
Dare un nome e un’identità visiva alla piattaforma ideata da The Adecco Group Italy in partnership con Microsoft. L’iniziativa è parte integrante del progetto di Microsoft “Ambizione Italia”, che ha l’obiettivo di aiutare 2 milioni di giovani e professionisti a sviluppare le competenze necessarie a entrare o rientrare nel mondo del lavoro. L’intelligenza artificiale è l’elemento cardine del progetto, che conta su un investimento di 100 milioni di euro ed è stato presentato ufficialmente il 28 settembre.

IL NOME DI UN LUOGO-NON LUOGO
La piattaforma sviluppata sarà un luogo fisico e digitale al tempo stesso, un luogo-non luogo in cui tracciare la mappa delle proprie skill e stabilire come incrementarle rispetto al percorso professionale che si intende perseguire.

LA FLUIDITÀ COME POSIZIONAMENTO STRATEGICO
Il posizionamento strategico tracciato dopo l’analisi del mercato e la definizione dei valori distintivi del nuovo brand afferma che: ”PHYD è lo spazio fluido delle idee, della condivisione, dell’apprendimento e del lavoro. Un luogo in cui digitale e fisico si fondono per creare un’esperienza circolare, inedita, sempre differente e proiettata al futuro”.

IL BRAND NAME
PHYD nasce dalla crasi tra PHYSICAL e DIGITAL e, nel suono fluido delle sue quattro lettere, esprime una dimensione che non c’era, che passa con naturalezza dallo spazio fisico a quello digitale, collegandoli e potenziandoli. Il suono, inoltre, suggerisce anche il concetto di FEED, termine che esprime sia l’idea di “nutrimento” sia quella di “aggiornamento”.

LA BRAND IDENTITY
Il segno gioca sulla doppia natura di PHYD, sul suo essere cioè immateriale e reale, e proietta l’immagine di un muro che può essere letto anche come un video.
Il segno dà solidità alla composizione, ma non la chiude, al contrario la trasforma, permettendole di declinarsi in modi diversi.
La tavolozza dei colori è vibrante e comprende tinte dalla personalità determinata.

IL RISULTATO
Il nome e la brand identity di PHYD fanno emergere il marchio dalle sigle delle varie Factories e dei Think Tank già esistenti, sottolineandone la novità e l’unicità.

Milano, 2 ottobre 2018