sabato 23 agosto 2014

L'intelligenza di Annamaria Testa prestata al naming

Chi si occupa di comunicazione, creatività e pubblicità avrà prima o poi intercettato il nome di Annamaria Testa, di cui qui potrete trovare una rapida carrellata dei libri che ha scritto. Recentemente si è occupata di nomi e naming per il settimanale "Internazionale" e sono state tre puntate molto interessanti all'interno della sua rubrica abituale. Chi se le fosse perse ora può leggerle nel sito della rivista. A questo link trovate tutte i contributi. Nelle date del 27 maggio, 3 giugno e 9 giugno trovate quelli dedicati specificatamente al naming e ai nomi. Credo meriti particolare attenzione il passo in cui ricorda come le grandi marche siano spesso soprannominate (ad esempio Chevrolet che diventa Chevy) e le misure che il management prende contro questa deriva nella quale molti di noi magari non vedono nulla di male. (In alto trovate la copertina di un noto suo libro, La parola immaginata. Teoria, tecnica e pratica del lavoro di copywriter da poco riproposto dalla casa editrice Il Saggiatore.)

mercoledì 20 agosto 2014

Risorse: suggerimenti per cercare nuovi nomi in "33 Tips & Tactics for Generating Names" di Steve Rivkin

Sempre ricco di spunti e cose utili è il blog di Steve Rivkin. Stavolta ci offre il suo "33 Tips & Tactics for Generating Names" in versione aggiornata. Il vademecum era già infatti disponibile da qualche anno. Ora la versione arricchita è resa possibile grazie alla collaborazione tra Rivkin e la rivista "Pragmatic Marketing". Questa la pagina di presentazione del progetto mentre qui troverete il PDF per il download gratuito. Interessante notare l'approccio veramente pragmatico al naming tipico di quella che chiamerei la "tradizione americana". Non che in Europa si faccia il naming con la testa tra le nuvole, e non che negli Stati Uniti manchino esempi di articolata preparazione teorica attorno alle problematiche del naming. Tuttavia è evidente nello scritto a cui rinvio il grande senso di concretezza che caratterizza e deve caratterizzare ogni approccio al naming.

giovedì 14 agosto 2014

Zwipit, il nome da cercare per vendere il vecchio cellulare

Forse avrete visto anche voi lo spot di Zwipit, azienda specializzata nel riacquisto e riutilizzo di dispositivi cellulari. Logo in verde com'è "green" l'orizzonte dell'azienda e messaggio abbastanza chiaro e diretto. Trovate tutte le spiegazioni del caso qui. Ovviamente a noi interessa il nome. Partiamo dal claim: "Don't keep it, Zwipit", in buona sostanza un'esortazione a non tenere i telefonini non più utilizzati nel cassetto. Il claim sembra suggerire una lettura del nome in due tempi, come "zwip it". Non ho trovato tracce significative in rete sul naming di questa azienda, tuttavia credo si possa risalire all'acronimo assai specialistico e settoriale di ZWIP (Zero Warehouse Inventory Product) per provare a indovinarne l'origine. Naturalmente se sapete di più, fatecelo sapere. Il nome presenta inoltre una curiosa assonanza con Swype, ovvero il metodo di scrittura per i dispositivi touchscreen sviluppato da Swype Inc.

domenica 3 agosto 2014

Il sapore di certi nomi: la colla Artiglio

L'altro giorno cercavo una colla e mi sono imbattuto in questo prodotto che non avevo mai notato. La colla Artiglio. Da deformato quale sono l'ho notato anche per il nome, oltre che per il lettering del logo e la grafica della confezione, e poi - ammetto - ho acquistato il prodotto, anche perché sembrava fare al caso mio. Ho pensato che qualcuno potrebbe definire un'operazione di naming del genere di sapore "vintage". Può darsi. E può anche darsi che nomi del genere abbiano appeal solo per certe fasce anagrafiche, diciamo dalla mia in su. Sta di fatto che il nome "Artiglio", oltre a comunicare bene un concetto di "presa salda", presenta un sapore naturale di cose antiche. Ecco: il sapore dei nomi. Non bisognerebbe mai dimenticare che il nome si vede, si legge e si pronuncia con la bocca, la lingua, il palato e i denti attraverso un flusso d'aria. E quindi, in buona sostanza, non è così sbagliato dire che un nome ha anche un sapore. Sarebbe curioso sperimentare questo nome "Artiglio" in una veste grafica più moderna, valutarne la tenuta e le percezioni in un contesto diverso da quello appunto "vintage" che soprattutto la confezione gli conferisce. Entriamo allora nei rapporti tra naming, branding e packaging. Insomma, non è mai un lavoro facile quello che ha a che fare coi nomi e con le marche.