Ho già espresso perplessità per gli acronimi che diventano brand name (a dire il vero soprattutto perplessità per il loro furoreggiare in ambito museale). A tutti è nota la multinazionale del software SAP. Ecco un acronimo che in realtà, in inglese, ha pure accezioni molto positive come "linfa". Per quanto riguarda la gestione del brand name ad un livello internazionale ci si è preoccupati, più che altro, di preservare una leggibilità dell'acronimo in almeno altre due lingue, italiano e inglese. Ecco infatti cosa recita la pagina di Wikipedia con riferimento al nome:
L'acronimo SAP significa "Systeme, Anwendungen, Produkte in der Datenverarbeitung". La leggibilità dell'acronimo è possibile in altre due lingue: quella inglese in quanto corrisponde a "Systems, Applications and Products in data processing" e italiana "Sistemi, Applicazioni e Prodotti nell'elaborazione dati".
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lunedì 20 ottobre 2014
lunedì 10 giugno 2013
Muse, il nome del nuovo museo delle scienze di Trento
Manca poco più di un mese all'inaugurazione del nuovo museo delle scienze di Trento progettato da Renzo Piano. Il nome scelto? MUSE. Il sito è già in linea qui. Qui invece potete trovare il video-trailer. Il nome presenta almeno un paio di motivi di interesse. Il primo è semplice, direi semplicissimo: dalla parola "museo" è stata tolta la -o finale. Il secondo consiste nel fatto che, così facendo, si è data origine a una parola plurale di senso compiuto e, ancora una volta in ambito museale, a quello che nelle intenzioni vuole presentarsi come un acronimo (sembra ormai che non si possa battezzare un museo senza ricorrere ad un acronimo... in questo siamo molto filo-americani, molto filo-MOMA). L'acronimo, a dire il vero, è un po' "preso per i capelli", se leggiamo le maiuscole della spiegazione nel sito dell'APT di Trento (MUseo delle ScienzE). Più interessante, a mio avviso, soffermarsi sul fatto che il nome è dato dalla parola Museo senza la -o finale e che, da questa scelta, derivi il plurale di "musa". Anche se solo Urania poteva considerarsi musa "protoscientifica", credo che la vita e lo sviluppo delle scienze abbia molto da spartire con queste divinità greche. Per ritornare al nome, qualcuno potrebbe pensare che è questa una denominazione un po' troppo vicina al nome dell'altro museo (d'arte) di quella regione, il Museion di Bolzano. Chissà se è una scelta di naming voluta in ottica di sinergia interprovinciale.
Infine, pur non essendo il mio campo, noto una scelta singolare per il logo. Si è cercato di simulare la "piega" di un'ombra alla parete. Curioso. Ho avvertito come singolare anche l'orientamento del logo verso il basso, in diagonale. Credo che per la leggibilità non sia il massimo. Ma il lancio della nuova struttura sta avvenendo a dire il vero all'insegna di un marketing certo non convenzionale e lo si nota anche nella scelta dei colori "istituzionali", abbastanza innovativa. In bocca al lupo quindi a questo museo (avremmo proprio bisogno di un buon museo della scienza).
Infine, pur non essendo il mio campo, noto una scelta singolare per il logo. Si è cercato di simulare la "piega" di un'ombra alla parete. Curioso. Ho avvertito come singolare anche l'orientamento del logo verso il basso, in diagonale. Credo che per la leggibilità non sia il massimo. Ma il lancio della nuova struttura sta avvenendo a dire il vero all'insegna di un marketing certo non convenzionale e lo si nota anche nella scelta dei colori "istituzionali", abbastanza innovativa. In bocca al lupo quindi a questo museo (avremmo proprio bisogno di un buon museo della scienza).
mercoledì 31 agosto 2011
BEAT, Biblioteca di Editori Associati di Tascabili
Si sta allargando l'insieme di editori "indipendenti" che danno vita a BEAT, nuovo marchio editoriale che si propone di diventare, come da acronimo, la Biblioteca di Editori Associati di Tascabili. Partita da un'idea di Neri Pozza, Minimum Fax, La Nuova Frontiera, Cavallo di Ferro e Nutrimenti, il cerchio si sta ora allargando a nuovi editori. La promessa, come da immagine riportata, è la seguente: "i bestseller dell'editoria indipendente italiana". Dopo il già discusso caso della collana "Numeri primi" di Mondadori ecco un altro interessante esempio di naming proveniente dal mondo editoriale.
Riguardo l'acronimo che dà vita al nome "Beat", pur non trovando particolarmente felice la moda degli acronimi (si veda il post che ho dedicato al naming di tanti nuovi musei d'arte), in questo caso si è fatto un lavoro molto interessante. "Beat" infatti, oltre ad essere un nome breve, efficace e memorabile, risulta essere un segno linguistico con connotazioni positive ed evocative. Da ultimo non guasta il lavoro tipografico sul logo, dove l'asta della lettera "b" minuscola è associabile al numero "1", di qui quindi il richiamo al bestseller, al primato (un po' come i "Numeri primi").
Riguardo l'acronimo che dà vita al nome "Beat", pur non trovando particolarmente felice la moda degli acronimi (si veda il post che ho dedicato al naming di tanti nuovi musei d'arte), in questo caso si è fatto un lavoro molto interessante. "Beat" infatti, oltre ad essere un nome breve, efficace e memorabile, risulta essere un segno linguistico con connotazioni positive ed evocative. Da ultimo non guasta il lavoro tipografico sul logo, dove l'asta della lettera "b" minuscola è associabile al numero "1", di qui quindi il richiamo al bestseller, al primato (un po' come i "Numeri primi").
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