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sabato 31 marzo 2012
L'appretto "La Suora"
Sempre della serie "nomi bizzarri al supermercato": mi mancava l'appretto "La Suora"! Ce ne vuole di coraggio, ma non lo dico in senso ironico, dico che si tratta di un nome azzeccato e davvero coraggioso. Sarà perché mi ha sempre incuriosito la parola "appretto", ma, alla fine, in un certo immaginario, cosa c'è di più "apprettato" di un abito di suora? Già, suora, come quella che vediamo stilizzata nell'etichetta qui accanto. A mio avviso si tratta quindi di un naming coraggioso, che posiziona in maniera originale e distintiva il prodotto. Forse è pure un naming trasgressivo, molto più di certi naming finto-sensuali e finto-trasgressivi nel mondo dei profumi. Il limite di un naming del genere è forse legato al progressivo calo di visibilità delle suore nella società secolarizzata e quindi, conseguentemente, al calo della visibilità dell'apprettatura degli abiti delle suore; ma su una certa generazione, che ha vissuto a stretto contatto con questa categoria religiosa, il nome di questo prodotto può ancora fare un certo effetto e presa. Se tra qualche anno le nuove generazioni faranno fatica a spiegarsi il perché di un nome del genere dato ad un appretto (magari non si porranno nemmeno il problema, fortunatamente per loro!), il branding e la comunicazione potranno sempre correggere il tiro. Ma per chi magari è stato all'asilo dalle suore questo è un nome "centrato", nella sua ironia.
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