lunedì 10 febbraio 2014

Le regole del buon naming valgono anche nel B2B, non solo nel B2C


Un naming azzeccato ed efficace può rivelarsi utile anche per aziende che vendono ad altre aziende (B2B) e non solo per aziende che vendono ai cosiddetti consumatori finali (B2C). Ovviamente le operazioni di naming balzano solitamente all’occhio nel B2C, laddove hanno solitamente maggior respiro e importanza strategica. Tuttavia, niente e nessuno ci vieta di affermare che anche le aziende che vendono i propri prodotti e servizi ad altre aziende possono e dovrebbero perseguire una certa attenzione alle loro strategie di naming e nomenclature di linea o gamma. In fin dei conti, non è sbagliato declinare il branding in ottica B2B e se un nome favorisce la creazione di un marchio, la sua memorabilità e la buona reputazione in ambito B2B, tutto ciò può favorirne il successo e - chi può dirlo - forse anche operazioni e allargamenti/stretching al B2C.

Pensiamo ad esempio al mondo degli asciugamani elettrici che si trovano negli ambienti come spogliatoi o in Autogrill. L'azienda Fumagalli Componenti con il suo noto asciugamani denominato Magnum si è subito "impossessata" di un posizionamento che fa della potenza e dell'efficacia dei propri asciugamani/asciugacapelli il punto distintivo (la promessa del naming è supportata da un getto d'aria potente).Non so se possa rientrare nei piani dell'azienda, ma forse ormai "Magnum" è un brand a tutto tondo anche presso un ipotetico consumatore finale e chissà se funzionerebbe un phon ad uso domestico con quel brand. A prescindere da queste divagazioni, resta il fatto che comunque intanto Magnum "si è fatto il nome" in ambiente B2B.

1 commento:

  1. In ufficio da me hanno finalmente installato questi asciugamani elettrici http://www.mediclinics.it/tipi-prodotti/asciugamani-elettrici-nuova-generazione non solo sono veloci ad asciugare le mani, ma sono molto più igienici

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