lunedì 19 maggio 2014

I vantaggi del rasaerba Grin

Estate, o quasi. Tempo di tagli d'erba. I fine settimana nei quartieri residenziali, ovunque essi siano, alle periferie delle città e anche in paesi di campagna, laddove ci sono case con un po' di giardino, assomigliano a quella memorabile descrizione che ne fece Giorgio Falco nel romanzo L'ubicazione del bene. Ma lasciamo stare questi strazi uditivi, questi mosconi supplementari che si aggiungono alle mosche della bella stagione, quest'inquinamento acustico che è anche figlio di un modo sempre più malato di intendere l'urbanistica e il giardino e che poco o nulla ha a che fare con le aziende produttrici di macchine rasaerba, che cercano soltanto di offrire prodotti adatti alle mutate esigenze di mercato. Notavo la pubblicità di questo Grin, rasaerba che mostra evidenti vantaggi per l'utilizzatore: non si raccoglie l'erba, non si va in discarica, non si cambia la frequenza del taglio. Il nome rimanda chiaramente al colore "green". Il prodotto appare davvero innovativo, ma qui, come altre volte, mi chiedo se non è stato un po' sprecato il potenziale innovativo del prodotto con un nome che non parla dei vantaggi e che non lo posiziona nell'universo della concorrenza. Sicuramente questo nome ha altri vantaggi, come la brevità e la memorabilità e sicuramente la comunicazione pubblicitaria tradizionale e via Internet dell'azienda promuove i vantaggi. Ma perché non pensarci sin dal nome a comunicare questi vantaggi unici? E se Giorgio Falco ha ragione, perché non lavorare sul silenziare il più possibile i rasaerba non elettrici? Per le aziende produttrici di rasaerba ecco magari un argomento dove puntare, nella progettazione e nelle future campagne pubblicitarie...

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