sabato 20 febbraio 2016

Triangolini e Tubetti: nel settore food spesso il packaging traina il naming

Guardando al settore food, una percezione abbastanza forte - tanto da farmi pensare che si potrebbe parlare ormai di vera e propria tendenza - è quella di far derivare il nome dal packaging o comunque da qualcosa che abbia a che fare strettamente col concetto di forma e design. Forse la pasta, prodotto alimentare tra i più importanti, ha un po' segnato la strada. Gli imballi della pasta sono però spesso normalissimi parallelepipedi o altrettanto normali sacchetti. Diversi i casi di due prodotti come i Triangolini Valfrutta, succhi di frutta venduti in una strana confezione piramidale, oppure dei Tubetti di Fruttolo Nestlé, yogurt venduto dentro un blister in plastica facile da aprire. Sono due esempi, tra altri che si potrebbero citare, che dimostrano una certa propensione del settore a nominare il prodotto a partire dal packaging. Questo fatto potrebbe portarci a concludere o quantomeno a ipotizzare che 1) nel settore food tradizionale l'innovazione ormai è veicolata più dai contenuti del packaging che da quelli del cibo venduto; 2) che una certa innovazione del packaging è attesa e ben accettata tanto da essere ribadita nel naming e 3) che tutto ciò è particolarmente sentito nei prodotti dedicati ai più piccoli.

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