Un film è un prodotto di cui il titolo rappresenta il naming. Fino a qui credo che siamo tutti d'accordo. Al di là del problema dei doppiaggi, per i quali mi pare si stia sviluppando una sensibilità sempre più acuta, c'è anche un problema di traduzione dei titoli di film stranieri. A volte non si traducono nemmeno, a volte si cerca o viene naturale la traduzione aderente, altre volte si cambia completamente spettro semantico e si vira verso qualcosa di diverso. Sono problematiche note anche nel mondo dell'editoria libraria e, sotto altre forme, già la storia della lingua italiana durante il ventennio fascista era ricca di molteplici aspetti curiosi e significativi che riguardavano le traduzioni dei segni linguistici "importati".
Riflettevo sulla traduzione del titolo del film del regista belga Joachim Lafosse. Mi pare che il passaggio da L'économie du couple originale a Dopo l'amore corrisponda con una scelta interpretativa e di naming abbastanza forte. Il titolo originale è più descrittivo, aderente, tanto che credo di poter fare a meno di spendere qualche riga sulla trama del film. Avrete già capito di cosa si parla, anche se non avete visto il film. Il titolo originale spiega e introduce al tema del film. Il titolo italiano pone l'accento su un amore che c'è stato e su cosa avviene dopo che questo viene meno, sulla fine, sul cosa resta. E soprattutto ficca dentro la parola "amore". Insomma, "il Kramer contro Kramer dei nostri giorni" mi pare abbia trovato in italiano una traduzione quantomeno discutibile. Ma la domanda da farsi è anche questa: avrebbe funzionato un titolo come L'economia della coppia in Italia? Non lo so, ma sarebbe stato interessante provarlo.
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