lunedì 9 dicembre 2013

Renzi. Matteo, appunto.

Pensavo al successo di Matteo Renzi alle primarie del PD. L'uomo "nuovo", il politico che dà l'impressione del nuovo e su cui in molti ripongono la fiducia di un obamiano cambiamento, il sindaco che ha sbaragliato la concorrenza di Cuperlo e Civati ieri, presenta forse un alleato insospettabile nel proprio nome. Non trovate? Non tanto nel cognome. Intendo proprio nel suo nome: Matteo. Pensateci un po'. Quanti politici "vecchia guardia" vi vengono in mente che si chiamano Matteo? A me pochi. Magari ce ne sono molti, ma di primo acchito a me ne vengono in mente pochi per non dire nessuno. Vorrei trovare il modo di approfondire questa sensazione. Matteo è poi un nome "giovane". Se si potesse attingere agilmente alle statistiche, credo che tale nome rinvierebbe agli anni 70 e 80, gli anni delle generazioni X. Non ho mai conosciuto uomini di nome Matteo della generazione di mio padre e mia madre. So che esistono, ma a me non vengono in mente. Magari la sensazione di nuovo che questo candidato ha comunicato aveva un valido e insospettabile alleato persino nel nome proprio di persona Matteo e nella sua rarità nel panorama politico attuale. Pensate se Renzi si fosse chiamato Massimo. Non sarebbe stato il... massimo. Lui direbbe probabilmente che il nome proprio non conta e non fa la differenza e che contano le idee. Ma secondo me avrebbe funzionato meno. Potenza (e misteri) del naming...

4 commenti:

  1. Come non pensare a un altro homo novus che si presentò sulla scena politica di Roma antica con un nome altrettanto nuovo rispetto alla nomenclatura della classe senatoria romana: C. Marius?

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  2. Meglio non ricordargli il significato del nome Matteo: Uomo di Dio, da Matt e Jahov, di origine chiaramente ebraica.
    Linda

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  3. @Cleide quella vorrebbe essere l'iconografia

    @Linda :-)

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  4. Veramente a me fa l'effetto opposto: Matteo è un nome quasi esclusivamente biblico (OK, nuovo testamento e non vecchio... ma comunque), quindi suona stravecchio, mentre Gi(ov)anni (Cuperlo) e Giuseppe (Civati) sono nomi sì nomi anche biblici, ma che sono usciti dal tempo, non hanno una patina vecchia.
    Almeno così suonano i tre nomi a me.
    Saluti,
    Mauro.

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