lunedì 8 dicembre 2014

Nutella B-ready

Ne ha già parlato, come al solito brillantemente, Linda Liguori nel blog del suo sito, qui per la precisione. Riprendiamo questo nuovo prodotto di Ferrero per provare a dire anche qualcos'altro rispetto a quanto è già stato scritto e leggiamo dal sito: "Nutella B-ready è un prodotto unico che unisce alla croccantezza dell'innovativa cialda di pane tutta la cremosità e il gusto inimitabile di Nutella". L'ho provato, è buono. La Nutella è la Nutella, e la cialda sta davvero bene assieme. Anche Nutella naturalmente diversifica e lo fa da tempo. Fedele al motto-icona di "pane e nutella" adotta un nome dal suono inglese che ha ovviamente una duplice valenza, quella del pane appunto, "bready", visto che tale parola significa anche "having the appearance or texture of bread" e "containing bread". Ovviamente il gioco, anche a livello grafico, nel logo, sta sul "B-ready", ovvero "be ready": sii pronto. Ritorna qui il filone (mito?) della portabilità e mobilità del cibo sempre pronto a tappare buchi o voragini di fame improvvisa (quanta comunicazione si è giocata su tale aspetto?). Forse però quello della portabilità del cibo è un mito meno pulsante di un tempo. Per prima cosa certi cibi portatili appena messi in borsa o nello zaino diventano un ammasso di briciole o una sottiletta che unge solo l'involucro. E poi non c'è forse nemmeno tutta questa necessità di rimarcare la portabilità/mobilità/prontezza all'uso del cibo. Anche una scatoletta di tonno, un tempo ritenuta dai guru della grande distribuzione come esempio paradigmatico di "prodotto di servizio" forse non è più tale. Forse anche su simili operazioni di naming converrebbe provare a osare di più, tanto più se il prodotto è davvero buono.

2 commenti:

  1. Mah, a me viene in mente il lato B. Con il Be c'è da stare attenti: a Locarno un salone da parrucchiere si chiama BEONE. Immagino che intenda BE ONE, ma io l'ho sempre letto all'italiana. http://www.beone.pro/

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