Buongrano, un altro naming semplice per Mulino Bianco
Una marca che ha fatto la storia del naming in Italia (sin dal nome "Mulino Bianco" stesso) propone un nuovo biscotto dal nome semplice, semplicissimo. Scendo un poco nel dettaglio. Il nome è ovviamente formato da due parole, aggettivo+nome. "Buon" è parte integrante del payoff di Mulino Bianco, "un mondo buono", mentre con "grano" compare (se non sbaglio per la prima volta) la parola che definisce una materia prima dentro un naming (qualcosa di analogo è successo con "Grancereale"). Tra le altre cose, va notato un trend al singolare dei nuovi nomi di Mulino Bianco, dopo decenni passati al plurale ("Macine", "Tarallucci, "Rigoli" ecc). L'aspetto curioso di tutta questa faccenda, a mio avviso, è la semplicità spinta di un naming come "Buongrano", che di certo non tenderebbe a farsi molto notare se applicato a un altro biscotto e che tuttavia, all'interno dell'ambiente di senso e della metafora pluridecennale del Mulino Bianco, e coaudiuvato ovviamente dalla campagna pubblicitaria di lancio del biscotto, riesce in qualche modo a farsi notare posizionando il prodotto in quell'universo di genuinità che il brand sostiene da tempo con la propria comunicazione. Che cose ne ricaviamo? Che ogni scelta di naming va rapportata a vari fattori, compreso quello della notorietà della marca-madre e del particolare momento storico in cui vive.
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