lunedì 2 ottobre 2017
Kinder Cards come interessante caso di ibridazione nel naming
Curioso come la generazione dei nativi digitali riscopra la carta... nelle carte. Siano queste carte dei Pokemon, Yu-Gi-Oh o Vanguard, non è difficile trovarli all'entrata delle scuole mentre maneggiano questi mazzi. E viene da pensare che sia questo il trend focalizzato da Kinder nel nominare un nuovo prodotto, il "foglio" di biscotto, sempre a base di latte e cioccolato, che assomiglia da vicino a una carta da collezione: Kinder Cards. Il naming è interessante per almeno un paio di ragioni: da un lato richiama il più volte ricordato mondo dei nomi alimentari che si rifanno al design del prodotto e dall'altro ibrida due universi, quello ludico del divertimento con quello alimentare. Da un punto di vista fonetico fa sicuramente gioco il finale dentale in -ds e anche la lettera "r" centrale consente associazioni positive con la sfera del gusto e della croccantezza. Da un punto di vista di struttura nominale, a livello fonetico, Kinder Cards si presenta con un nome doppiamente occlusivo velare sordo (Ki- Ca-).
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