C'era da aspettarselo che il protagonista indiscusso dello shopping online facesse un passo nel social networking, dal momento che le esperienze di condivisione e consumo sono nella realtà e nell'immaginazione così ravvicinate, contigue e quasi promiscue. Nasce così Amazon Spark, una sezione della sua app che invita gli utenti a fare quello che fanno già in altri social, cioè pubblicare e a guardare foto e video, con le immagini che diventano un punto di partenza per fare acquisti nel negozio online del gigante dell'ecommerce. La piccola grande differenza è che Amazon intende internalizzare questi comportamenti di condivisione. Dal punto di vista dell'ispirazione, il social a cui guarda Spark sono necessariamente quelli più visivi, vale a dire Instagram e Pinterest. Le possibilità di raccolta dati e di business intelligence di Amazon sono, come noto, davvero vaste.
Il nome di questo social è curioso perché pone un'unica vocale, la A di Amazon, al centro. Sappiamo che "spark" per il Cambridge Dictionary è "a very small piece of fire that flies out from something that is burning, or one that is made by rubbing two hard things together, or a flash of light made by electricity". Chiaro è l'intento di optare per un nome che dica la viralità delle azioni di condivisione e acquisto in Rete.
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