venerdì 8 giugno 2018
Renault Twizy e il valore fonosimbolico della "y"?
L'altra mattina avevo davanti una Renault Twizy, quadriciclo elettrico prodotto da Renault a partire dal 2011. Il futuro della mobilità è elettrico, si dice, ed è curioso osservare cosa si muove per le strade. Cercando qualche notizia sul nome ho trovato questo post di Linda Liguori, sempre puntuale e dettagliato come tutti i suoi post, che in passato non avevo notato o che comunque mi era sfuggito. Leggetelo, perché è interessante ed è un'analisi di naming impeccabile, come sono tutte le sue analisi. Come nota Linda Liguori il finale in "y" richiama qualcosa di piccolo, "friendly" e ludico. Ecco, mi chiedo: questo è un classico caso di fonosimbolismo o è più qualcosa legato alla consuetudine, all'uso e alle mode del linguaggio dei nomi di marca? Voglio domandare: c'è una relazione tra l'essere piccolo/friendly/ludico e l'usare una lettera "y" nel finale? L'impianto teorico del fonosimbolismo, a partire dalla Gestalt di "takete" e "maluma", ha un suo portato teorico notevole, sfruttato ampiamente nell'ambito del naming. Tuttavia in questo peculiare mondo dei nomi di marca e prodotto moltissimo è dato dalle consuetudini di denominazione. Non credo che la "y" finale abbia incorporata la valenza dell'essere piccolo/friendly/ludico, credo che questo riconoscimento derivi più dall'uso e quindi ci si sposti sui terreni della pragmatica. La pragmatica mi sembra a tutti gli effetti la parte della linguistica più feconda per avvicinare lo studio del naming a livello globale.
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