domenica 9 dicembre 2012

Naming con una sigla: alcune note sul caso di LG

LG è una marca che si è resa protagonista, alcuni anni fa, di una rapida ascesa mondiale. Vent'anni fa, per restare in Italia, pochi conoscevano questo brand coreano. Poi, tra monitor di pc, condizionatori, TV, lettori DVD o telefonini in molti hanno iniziato a familiarizzare con questo nome e con il suo logo. Un nome semplicissimo, due lettere, due consonanti che formano una sigla. Se da un lato converrete che si tratta di un nome facile da ricordare, dall'altro concorderete con simile convinzione che non è certo un nome in sé memorabile. Facilità di ricordo e memorabilità non vanno a braccetto nel caso dei nomi e nel caso delle sigle ("Quattro salti in padella" è forse il caso di nome memorabile ma non facilissimo da ricordare se non supportato da adeguata comunicazione pubblicitaria). Ancora una volta ci troviamo davanti ad una sigla e alla sua presunta neutralità. Quello che questo caso dimostra benissimo ancora una volta è che il brand name è un asset "flessibile" che si può (anzi, si deve) "gestire", plasmare, persino piegare e modellare. Il nome va gestito, non è dato banalmente una volta per tutte e va gestito alla pari di altri asset aziendali. Se quelle due consonanti da un lato davano vita a un nome forse sin troppo neutro, privo di valori-suoni potenzialmente negativi sin dal certificato di nascita (la qual cosa è importantissima per un brand globale come LG), dall'altro non davano certo vita a un nome particolarmente emozionante o evocativo. Che simili pensieri fossero all'ordine del giorno in azienda, quando il nome LG fu collocato in quel logo emoticon sorridente e legato a quel semplice ed efficace pay-off ottimista "Life's Good"? Nel pay-off che unisce "Life" e "Good" è evidente il gioco con le iniziali L e G. Il caso LG è particolarmente istruttivo nell'ambito del naming. Se da un lato ribadisce una certa neutralità e freddezza dei nomi-sigla, dall'altro dimostra come un nome-sigla possa essere "suonato" secondo un dato spartito e veicolato all'interno di valori di positività e ottimismo che sono alla base della comunicazione, in tutto l'universo di prodotti dove LG è presente. Ribadisce poi un concetto chiave, quale quello del dialogo e rimando costante tra nome, logo e pay-off. Quel che ne ricaviamo è la necessità di un approccio olistico alla marca e alla sua vitalità.

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