Della serie: oggi Alce va allo zoo... Tra la parola "zoo" e lo "zoom" di una macchina fotografica (apparecchio che credo molto usato allo zoo) ci passa solo una "m" di differenza: probabilmente hanno pensato a questo quando hanno dato il nome allo zoo di Torino. Il pay-off recita "la natura da vicino" (in rete si trova anche un altro pay-off, più datato, sempre in linea con la parola "zoom", il quale recita "fa più grande la natura"). Il posizionamento è chiaro, evidente e il gioco di lettere che ha dato origine al nome anche: allo zoo si vedono animali esotici da vicino, lo zoo porta "la natura" in città. Considerando che gli zoo sono ovunque costruiti ad uso e consumo dei bambini, anzi per quel gran business del family entertainment che trovò in Walt Disney il genio precorritore, il nome Zoom si presta anche a un carattere abbastanza giocoso, adatto al target di riferimento. Insomma "Zoom" è un nome che rimanda alla categoria "zoo" e dice qualcosa di più, è coerente con il posizionamento e con il pay-off. Nello sviluppo del logo la "m" finale assume iconicamente la forma di una coda. A livello internazionale può mantenere intatte le sue prerogative, visto che sia "zoo" che "zoom" sono due parole ormai accettate in più lingue. Si presta infine a partnership particolari con brand di macchine fotografiche (ci avranno già pensato, suppongo).
Insomma il posizionamento di "natura in città" e "natura da vicino" è chiarissimo se si guarda il logo che ho riportato sopra. Un po' contrariato, mentre intravedevo lo spot di questo zoo in una rete per bambini, mi sono chiesto: ma allora la città non è natura? Lasciamo perdere simili questioni, anche perché non mi intendo di zoo, non ne ho mai visitato uno e non lo dico per snobismo, semplicemente non ho mai visitato uno zoo e non ho particolari desideri di far visita a qualche zoo. Vorrei soltanto puntare il dito su quello che passa troppo spesso per "natura" e sull'utilizzo un po' maldestro di questa parola, dalla pubblicità alle guide turistiche e... naturalistiche per l'appunto. Evito qui discussioni troppo pesanti ma rinvio a un breve ed incisivo editoriale di Claudio Magris apparso sul "Corriere della Sera" dopo il terremoto del Giappone del 2011.
Al di là di riflessioni - tristi - su quanta natura si può incontrare in uno zoo, trovo simpatico ed evocativo il nome ZOOM per lo zoo, e il raccordo con il pay off che chiude il circolo virtuoso e spiega il gioco di parole.
RispondiEliminaE' bello anche ricordare che la parola Zoo deriva dal greco zoion che significa proprio "animale". La si ritrova al singolare zoo o al plurale zoi come elemento di moltissimi termini scientifici che riguardano gli animali, ad esempio zoologo, protozoi, spermatozoi ...
Linda Liguori
Grazie Linda!
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