lunedì 11 novembre 2013

Il caso conte.it: sull'utilizzo del naming in comunicazione

L'altra sera vedevo lo spot di conte.it, l'assicurazione online del gruppo gallese Admiral, con sede a Cardiff. Il settore in cui opera conte.it è senza dubbio in crescita (Linear ad esempio si è distinta, anche in termini di comunicazione, negli ultimi anni) e questo trend ascendente costituisce un successo ampiamente preventivabile, quantomeno se pensiamo alle generazioni avvezze agli acquisti online e che non intendono perdere un'ora o più per una pratica noiosissima come il pagamento dell'assicurazione, magari davanti ad un addetto/a alla riscossione del premio non particolarmente simpatico/a. Ho trovato azzeccata la strategia che pare star dietro la comunicazione di questo operatore del settore. Si parte con un nome di dominio di sole 5 lettere (e per chi fa business online un dominio di 5 lettere vale oro!), un nome che tra l'altro si può leggere sia per esteso, "conte", sia separato, "con-te" (entrambe accezioni positive). Per la campagna pubblicitaria in Tv si sono lasciati ispirare dalla parola "conte" e difatti il protagonista è un simpatico e improbabile conte "all'antica" con parruccone che si spazzola in vasca e poi sta davanti a un monitor di pc dal design barocco-veneziano. Il testo dello spot è tutto giocato su parole come "conte, contento, canta, con te, conte.it". Insomma, mi è parso che una felice strategia abbia funzionato da collante tra naming (e il peculiare, ma sempre più frequente, caso di naming per un business online) e la strategia di comunicazione più ampiamente intesa. Anzi, il vero collante è il naming stesso. Non si deve mai dimenticare che un nome nuovo o un nome già dato possono essere impiegati con efficacia nella comunicazione, facendo sì che tutto converga verso un'unica direzione anziché verso la dispersione della comunicazione in mille rivoli. A costo di essere noioso ripeto che il nome si può gestire. In questo caso è chiaro (anche dal logo) che la pronuncia del nome è "con te" e non "conte", tuttavia si innesca il classico gioco della polisemia pubblicitaria. Prossimamente tornerò con altri esempi.


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