lunedì 10 marzo 2014

Domini .me e .io: dal Montenegro al territorio britannico indiano due desinenze "strategiche"?

Penso sia utile tornare a parlare di naming e domini internet. Con la rete sembra cambiato, almeno in determinati casi, il modo di fare naming e quindi branding online. Prendete il caso di about.me, descritto così: "About.me makes it easy for people to learn about you and find your content. Create a free page in minutes with no coding required." In realtà .me sta per il Montenegro come .it sta per l'Italia e .fr per la Francia, ma è evidente che .me giocato in chiave di naming diventa una particella integrante del nome e del branding del nuovo sito, che pure non appartiene ad una società montenegrina. Per gli italiani allora perché non pensare al .io, dominio "Indian Ocean"? Se dovessi aprire un sito di un ipernarcisistico centro estetico valuterei bene l'opzione di prendermi un dominio .io, se questo fa gioco con l'attività di promozione online con cui magari intendo promuovere il centro estetico. Tutto questo serve a ribadire che l'architettura dei domini internet, come altre volte ricordato, diventa un pezzo importante da considerare nel puzzle del branding, soprattutto in quelle situazioni dove la rilevanza del web come canale viene prima di tutto. Quelle dei domini sono architetture mutevoli, spesso ritoccate da nuove regole e leggi. Tali aspetti del rapporto tra naming e domini internet sono tutt'altro che secondari. Anche la recente evoluzione, con la possibilità di acquistare i domini .bar .pizza .hotel ecc, diventa un'opzione in più per quella che si presenta come una nuova strategia di naming e branding online tutta da riconsiderare.

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