lunedì 20 marzo 2017
Cibo e design: l'esempio di Cheestrings da Yomino
Mi è capitato altre volte di far notare come nel settore food, spesso racchiuso nell'etichetta food&beverage, l'aspetto legato al design, alla forma, alla funzionalità del packaging prenda il sopravvento in fase di denominazione di un prodotto. Si tratta di un procedimento interessante, che avvicina curiosamente due mondi, quello del cibo a quello del design, che a ben vedere hanno sempre mostrato di far incrociare le strade della forma con quelle della denominazione, anche per prodotti che non sarebbero finiti sugli scaffali o nei banchi frigo dei supermercati. Nel tempo mi sono preoccupato di dare con una certa frequenza qualche nuovo esempio di questa che penso si possa oramai definire una tendenza conclamata e trasversale, in più paesi e culture. Un ultimo esempio in questo senso può essere rappresentato dal prodotto Cheestrings proposto nel mercato italiano da Yomino a un'utenza particolarmente giovane. La denominazione è composta, ottenuta con l'elisione della "e" di "cheese". Il pack personifica il prodotto mediante la creazione di un personaggio dalla testa formata da corde di formaggio.
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