sabato 17 novembre 2012

Il naming di un preservativo e lo strano caso della cittadina francese di Condom

"In questo grosso mercato di opinioni concorrenti / puoi pescarti un’idea tra le tante stravaganti / e poi ci sono le ricerche, tanti pensieri alternativi / che ti saltano addosso come le marche / dei preservativi." Cantava questo Giorgio Gaber nella sua canzone "C'è un'aria". In effetti facendo una ricerca su un fornitissimo sito di preservativi, dove poter confrontare sinotticamente tutte le scelte di naming per questo tipo di prodotti, possiamo capire cosa intendesse Gaber. Non mi soffermerò sulle peculiarità di questo prodotto parafarmaceutico venduto e distribuito nei luoghi e nelle modalità più improbabili, un tempo oggetto stesso di campagna di marketing e usato alla stregua di un gadget per "comunicare qualcosa". Rimango aderente al tema del blog e al fatto che stiamo parlando di un prodotto "tra gli altri" che ha determinate specificità, in quanto attorno a una "tecnologia" tutto sommato semplice si è scatenata una battaglia per il posizionamento e la differenziazione. Sono davvero tante le marche e le linee in questo settore. Non sto nemmeno qui a citarle tutte, anche se potrebbe essere un esercizio inedito per individuare mosse e contromosse di una battaglia di differenziazione che si gioca soprattutto sul naming, sul packaging, e sulle caratteristiche di costruzione, profumazione o "performance". Per chi pensa possa essere interessante, basterà monitorare questo settore a suo modo "vivace" e capire, di volta in volta, le ragioni che hanno condotto a una determita scelta di naming all'interno di una precisa strategia di marketing.

Ma l'occasione-"condom" è troppo ghiotta per non parlare della cittadina francese di Condom, nella regione Midi-Pyrénées, Gers, i cui cartelli stradali sono da sempre bersaglio degli scatti fotografici ilari dei turisti. Come potete apprendere da questa notizia, la faccenda si è spinta oltre, visto che due imprenditori francesi hanno pensato di usare questo toponimo per lanciare una marca che si autodefinisce nella pubblicità "The Original Condom Company". Peccato che i profilattici fossero prodotti in Malaysia e che l'indirizzo di residenza dell'azienda a Condom sia stato trovato inoccupato. Tutto si è risolto con una multa di diecimila euro. Anche se il sindaco della cittadina vorrebbe usare altre particolarità per spingere il turismo in quei luoghi, non può non dimenticare il toponimo che gli è toccato in sorte gestire. Questo resta un caso curioso di come un toponimo (in questo caso coincidente con il nome della product category) venga gettato nella mischia del naming e della competizione. La cosa che poi ha quasi del grottesco è che il fiume che passa per Condom si chiama
Baïse, parola che, senza dieresi, in francese viene usata per esprimere volgarmente l'atto sessuale. Insomma, un destino tutto strano quello di questa cittadina tra castelli e foreste sul fiume Baïse e di certo non ci stupiamo che a partire da questi nomi esistenti qualche imprenditore-storyteller abbia pensato di farci dei soldi.

Nessun commento:

Posta un commento