martedì 3 settembre 2013

Inti di Nice: trasmettitori colorati per non litigare

Svariati anni fa ho lavorato qualche tempo per Nice, un'azienda di Oderzo (Treviso) del settore home automation. Ricordo che già allora mi capitava di cercare dei nomi (pur nel breve periodo in cui vi ho lavorato, devo aver lasciato qualche piccola eredità onomastica). L'azienda stessa aveva costruito la propria crescente reputazione con una cura maniacale del design e, non da ultimo, per un universo di nomi originale, soprattutto se paragonato alla concorrenza, la quale offriva/offre mediamente nomi aridi, difficilmente memorizzabili e che - con tutto il rispetto per gli uffici tecnici delle aziende - sembrano usciti da un ufficio tecnico e non dal reparto marketing e comunicazione. Una volta all'anno o due faccio un giro nel sito dell'azienda, la quale è ora quotata in borsa. E mi ha incuriosito il nome "Inti" dato a una nuova serie colorata di trasmettitori. Nice ha sempre puntato molto sui trasmettitori per rafforzare la propria immagine. Le campagne pubblicitarie sono un esempio, per chi le ha viste. I trasmettitori sono in effetti l'elemento mobile del product design e dell'immagine di marca: piccoli, portatili, simili a dei cellulari. Non che i lampeggianti o il braccio-motore dei cancelli automatici a battente non presentassero la stessa cura nel design, ma la realtà è che il trasmettitore diventa "testimonial" dell'azienda (in auto, al lavoro, in palestra). "Inti" è il nome di una nuova serie che si contraddistingue per il colore (evidente qui il meccanismo di contaminazione tra la moda e l'elettronica, che naturalmente rimanda anche al fenomeno delle cover per cellulari).

Soffermioci su "Inti". Mi sembra un nome curioso. Breve, fonosimbolicamente "piccolo" per l'apertura e la chiusura con la vocale "i", la "vocale piccola" e di sole 4 lettere (come Nice). Inti è il nome di una divinità inca, il dio del sole, ed è pure il nome di una valuta peruviana che ha avuto breve storia. Richiama concetti quali l'intimità (anche nell'inglese "intimacy" o nel francese "intimité"). A qualcuno potrebbe far persino venire in mente il gruppo degli Inti Illimani. Si tratta insomma di un nome-brand coerente con i valori d'uso dell'oggetto che s'appresta a nominare, qualcosa di personale, legato a un colore. Non a caso l'advertising dell'azienda suggerisce che grazie a "Inti" si finisce di litigare per il telecomando del cancello o del garage: ad ognuno il proprio colore.


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