domenica 6 settembre 2015
Nascondini ovvero la forzatura del plurale
Mulino Bianco, si sa, nel naming ha fatto scuola, sin dal nome "Mulino Bianco" stesso. Ricordo che doveva chiamarsi "Mulino" soltanto il brand di Barilla, ma poi da ricerche qualitative emerse come la parola "Mulino" potesse contenere anche non graditi rimandi all'impurità e allora si rese tutto più pulito con l'aggiunta dell'aggettivo "Bianco", asettico quanto basta a garantire pulizia e evocativo all'occorrenza. Il caso fece scuola, ma nei nomi Mulino Bianco è sempre attiva e interessante da analizzare. Ultimamente escono spesso nuovi prodotti e Banderas è impegnato ormai a tempo pieno negli spot. Il più recente lancio, i biscotti Nascondini, contengono nella loro anima, oltre al "cioccolato da mordere", anche una strana volontà di forzare il plurale di "nascondino". Ne emerge un nome familiare, giocoso ma allo stesso tempo inconsueto. Si conferma poi la tendenza al ricorso al plurale nei nomi di Mulino Bianco, un'abitudine interrotta in rari e interessanti casi, come quello del "Biscottone", già analizzato qui.
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