"La polvere non dura perché Swiffer la cattura" è la copy strategy legata al lancio di questo innovativo panno elettrostatico capace di intrappolare la polvere ("new floor-cleaning technology"). Le pubblicità dei prodotti di pulizia creano spesso questo senso di sfida allo sporco/polvere, come se lo Sporco fosse la personificazione del mostro dello schema finale di un videogioco. La comunicazione di Swiffer è pertanto legata alle sue caratteristiche, alla sua imbattibilità, alla garanzia di superamento del nemico subdolo costituito dalla polvere. Tuttavia, a ben vedere, anche il suo nome è estremamente interessante, per tre ragioni soprattutto: 1) è il nome di un prodotto che, al momento della presentazione, non aveva uguali sul mercato (ha creato la category in sostanza); 2) è il nome dato ad un "alleato" importante delle pulizie domestiche e quindi, per lunga tradizione, deve funzionare, deve avere la propria ragion d'essere come quasi tutti i nomi della sfera igiene-casa e 3) presenta evidenti aspetti di fonosimbolismo che rientrano in un discorso che abbiamo intrapreso già da qualche tempo in altri post.
Swiffer richiama "Sweeper", ossia chi spazza e la macchina spazzatrice allo stesso tempo. L'attacco in Sw- sufferisce un approccio veloce e "scivoloso" alla pulizia, la presenza di -ff- sembra riprodurre un soffio, quindi qualcosa di rapido e indolore (come dev'essere un gesto di pulizia). Le due vocali presenti nel nome sono quelle luminose e rapide per antonomasia. Il finale in -er lega il nome a tutta una serie di oggetti che "fanno qualcosa" (in inglese avete "duster", "cleaner", "scrubber").
Il nome esce dai laboratori Lexicon, una delle agenzie di naming e branding più attente e consolidate nel panorama americano. Pur nascendo in un contesto anglofono sembra reggere bene anche la prova dell'"importazione" del segno linguistico in altri paesi.
Trovo alquanto efficace il nome Swiffer ed è molto interessante leggere che funziona anche al di fuori del mercato anglofono grazie al fonosimbolismo.
RispondiEliminaSecondo me, però, l’associazione tra Swiffer /ˈswɪfə(r)/ e sweeper /ˈswiːpə(r)/ funziona grazie alla struttura della parola e soprattutto alla sequenza di consonanti, mentre le due vocali toniche [ɪ] (quasi anteriore quasi chiusa non arrotondata, in inglese breve) e [i] (anteriore chiusa non arrotondata, in inglese lunga, mentre in italiano può essere anche breve) possono suonare simili per noi italiani ma non per una persona di madrelingua inglese. Credo che in questo caso in inglese la connotazione principale del nome Swiffer sia data dall’associazione con parola swift che comunica velocità e prontezza, non solo per il suo significato ma anche grazie alle fricative [s] e [f] e alla brevità della vocale [ɪ].
Grazie Licia. Commenti come il suo mi colpiscono per come sanno arricchire enormemente i contenuti di questo blog. Grazie ancora e a presto! Alberto
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