martedì 18 settembre 2018

Ancora sui titoli di libri (stavolta con Andrea De Carlo)

"Il nuovo, imperdibile romanzo di Andrea De Carlo, al suo grande “debutto” con La nave di Teseo" diceva lo strillo della newsletter della casa editrice arrivata alla casella di posta. D'accordo, si capisce da come ho iniziato il post: confesso che quanto ha fatto vedere sinora questa casa editrice non mi è sembrato particolarmente interessante. Chiaramente ho letto solo qualcosa di un catalogo che è diventato in poco tempo vastissimo, ma ognuno ha delle simpatie, anche in ambito editoriale. Di De Carlo ricordo un titolo di successo, Due di due, preso e letto molti anni fa nella collana "Miti" di Mondadori. Ora, con questo Una di Luna, mi sembra che si sia fatto leva su quel successo e sulla memoria di quel titolo per dare un titolo al nuovo libro che costituisce il debutto per la casa editrice. Fin troppo evidente è la (minima) distanza tra "Due di due" e "Una di Luna". Struttura simile, con piccola variazione: "Una di Luna" si avvicina davvero a un "Una di *una". Credo che queste dinamiche si siano palesate nel momento della scelta del titolo che, come si sa, nell'ambito dell'editoria, ha sempre qualche potenziale e ricaduta sulla percezione e vendita di un libro (il titolo è il product naming dell'editoria, in fondo). Gli esempi sono molteplici e interessanti diventano anche le vicende dei titoli tradotti, ma questa è un'altra storia.

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