Come si può leggere a lato, tra le varie collaborazioni di alce naming, c'è quella con l'agenzia di comunicazione The Hoop. Le risposte all'intervista che segue ripercorrono sinteticamente le tappe di questa collaborazione e di questa scelta.
- Per quale motivo avete
deciso di "risolvere in esterno" la questione del naming di una nuova
agenzia integrata di comunicazione?
L’esigenza è nata per l’impossibilità di dare il giusto tempo alla scelta del nome, che ritenevamo
comunque prioritaria, poiché totalmente assorbiti dalle pratiche e dai lavori per l’avviamento della nostra nuova realtà. Agevolati dal fatto di conoscere personalmente Alberto, la
scelta è stata piuttosto rapida, così come la definizione del briefing, chiaro e dettagliato il più possibile per cercare di circoscrivere le possibilità e ridurre il tempo per la decisione.
- Quali sono state le fasi più critiche del processo di scelta del nome?
Sicuramente il mettere d’accordo tutti
su un singolo nome! Le svariate proposte che erano state fatte, prima dell’assegnazione del lavoro a un professionista, non avevano
condotto a granché. Dopo, la questione principale è stata veicolare le preferenze su una scelta che soddisfasse
tutti, chi più chi meno, e tracciasse una linea da seguire anche a
livello comunicativo.
- Perché ha "vinto" Hoop alla fine? Anzi, perché "The Hoop" con l'articolo determinativo?
Ha vinto Hoop perché, tra le
proposte di Alberto, è stata quella che ha raccolto più consensi sia all’interno del gruppo di lavoro costituente la nuova
agenzia, sia nell’indagine svolta con familiari, amici e professionisti
dell’ambiente sul gradimento dei nomi. L’articolo determinativo è stato un
rafforzativo voluto dal nostro direttore creativo, che a ragione ha sostenuto
che questo dettaglio differenzia dalla massa e ci consente, tra l’altro, di avere un taglio più
internazionale e particolare. Il sound, poi, è decisamente accattivante.
Le altre proposte di Alberto che ci avevano colpito erano “wok”, “use”, “brillo” e “jam”, ciascuno per motivi diversi. Il significato di hoop è anche quello che meglio ci identifica, ovvero un circolo di professionisti,
uniti sotto la stessa egida. Poi hoop è anche il
canestro nello sport, una nostra passione comune…
- Avete scelto un nome dal respiro internazionale.
Questo fatto sta alla base anche di una vostra visione del futuro della vostra
agenzia?
Siamo già presenti sul territorio non solo locale, l’ambizione a fare qualcosa di più grande e in
ambito internazionale è stata discussa e posta sul piatto; qualora si
presentassero delle opportunità in tal senso, un nome internazionale sicuramente ci
potrà agevolare in fase di presentazione e di conoscenza.
- Qual è il punto di vista sul naming quale servizio da offrire
e eventualmente integrare nel vostro ventaglio di servizi?
Troppo spesso ci confrontiamo con aziende molto
strutturate, con prodotti innovativi e comunicazione di alto livello che
entrano sul mercato con nomignoli buttati qua e là, senza alcun
senso… Purtroppo l’importanza di
un nome - inteso come spiegazione, rappresentazione e titolo di un
oggetto/brand - viene spesso lasciata da parte, in primo luogo per assenza di
conoscenza e di stimolo su questo argomento, e in seconda battuta perché questa attività va a intaccare il budget. E spiegare la differenza tra
un nome azzeccato e un nome sbagliato non è così facile, neanche per un’agenzia.
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